L’Emporio della Solidarietà di Carate-Albiate
Una risorsa per la comunità, un segno di speranza, una strada da seguire.
La sera del 16 giugno, nell’auditorium della BCC di Carate-Treviglio, è stato presentato
ufficialmente alla comunità il progetto dell’Emporio della Solidarietà di Carate-Albiate: una nuova
iniziativa promossa dalla Parrocchia Ss. Ambrogio e Simpliciano con il sostegno di Caritas
Ambrosiana ed una risposta concreta e generativa al crescente bisogno di sostegno alimentare per le
famiglie in temporanea difficoltà, ispirata ai valori di solidarietà, inclusione e mutuo aiuto.
Tra i numerosi presenti, anche molti rappresentanti delle istituzioni pubbliche, delle realtà religiose,
del mondo imprenditoriale e professionale, insieme a associazioni di categoria, cooperative, enti del
Terzo Settore e gli instancabili volontari della Caritas di Carate-Albiate.
Dopo una breve introduzione alla serata da parte di Federico Nobili, don Giuseppe Conti, Parroco di
Carate, ha richiamato tutti al senso profondo del progetto, sottolineando – anche a partire dal
Vangelo – che «Non si tratta solo di aiutare chi ha bisogno, ma di creare uno spazio di dignità,
ascolto e fraternità».
Ruggero Redaelli, presidente della BCC di Carate-Treviglio, ha espresso l’impegno della banca a
sostenere l’Emporio come investimento per il bene comune e il territorio.
Il cuore dell’iniziativa è stato illustrato da Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, che
ha ricordato come: «Anche nella ricca Brianza, la povertà è una realtà concreta e in crescita».
Secondo i dati più recenti, oltre 5 milioni di italiani vivono in condizione di povertà, spesso per
eventi imprevisti come malattia, disoccupazione o separazioni».
A seguire, Andrea Fanzago, responsabile dell’area Povertà Alimentare di Caritas Ambrosiana, ha
presentato il modello degli Empori Solidali già attivi in Diocesi: «L’Emporio non è solo un mini
market gratuito, ma un luogo dove le persone scelgono, si incontrano, si sentono accolte. È un punto
di partenza per ricostruire fiducia e autonomia».
Marco Buratti, responsabile per la Caritas della Zona Pastorale V di Monza, ha evidenziato come
l’Emporio sia in continuità con altri progetti attivati dal Centro di Ascolto Caritas della Comunità
Pastorale Spirito Santo di Carate e Albiate.
Aiuto Alimentare Onlus, servizio attivo da anni, oggi accompagna settimanalmente 145 famiglie
(436 persone), grazie al lavoro dei volontari. L’Emporio sarà il naturale sviluppo di questa rete: un
luogo dove, oltre a ricevere, si costruiscono relazioni.
Una importante testimonianza è stata portata da Gabriele Moretto, direttore della Casa della Carità
“Papa Francesco” di Seregno, che ha descritto gli Empori come: «Luoghi belli, ordinati e
accoglienti, dove chi è in difficoltà trova rispetto e possibilità di ricominciare».
Sul fronte istituzionale, Luca Veggian sindaco di Carate Brianza, ha riconosciuto l’Emporio sia
davvero una risposta innovativa alle nuove fragilità sociali. Al suo fianco, Filippo Viganò, assessore
del Comune di Albiate con delega a Famiglia, Welfare e Servizi Sociali, ha ribadito l’importanza
della collaborazione tra enti pubblici e le varie realtà del territorio.

Una storia che affonda le radici nella solidarietà. L’Emporio troverà casa a Carate, in via
Manzoni 10, nei locali al piano terra dell’ex Istituto Canossiano, oggi sede della Onlus Aiuto
Alimentare. Un luogo che già nel 2004, grazie a don Sandro Bianchi e Gianfranco Zinzani, vide
nascere due realtà: Casa Maria Immacolata, convitto per donne lavoratrici, e l’associazione Aiuto
Alimentare agli Indigenti.
Un cammino di solidarietà portato avanti dai volontari Caritas da diversi anni, prima da don
Giampiero Magni e oggi da don Giuseppe Conti, con un’attenzione costante all’inclusione e alla
cura della persona.
Un modello partecipativo e dignitoso. L’accesso all’Emporio avverrà tramite una card a punti,
assegnata dal Centro di Ascolto Caritas, che permetterà di scegliere liberamente i beni di prima
necessità. Si tratterrà di un sistema che garantirà rispetto e responsabilità, proprio perché inserito in
un percorso personalizzato verso l’autonomia.
Ma l’Emporio sarà molto più di un luogo per ricevere: sarà uno spazio aperto alla comunità, dove
giovani, studenti, lavoratori e cittadini potranno donare tempo, competenze e attenzione verso i
bisogni del prossimo. Un luogo vivo, educativo, intergenerazionale.
Ridurre lo spreco, educare alla solidarietà. Tra gli obiettivi dell’Emporio vi è anche quello di
contrastare lo spreco alimentare, recuperando le eccedenze dalla filiera distributiva e
sensibilizzando le nuove generazioni. I volontari Caritas, formati e motivati, contribuiranno a
portare nelle scuole e nei gruppi giovanili una nuova cultura del consumo, fondata su sobrietà,
condivisione e giustizia sociale.

Un progetto che chiede la partecipazione di tutti. Il cammino verso l’apertura dell’Emporio
prevista nel primo trimestre del 2026 è iniziato, ma resta molto da fare. Gli interventi di
riqualificazione richiedono sostegno economico e grande collaborazione.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che condividono i valori della solidarietà e del benessere collettivo:
famiglie, imprese, associazioni, singoli cittadini.
Ogni contributo, anche piccolo, sarà parte di qualcosa di più grande: una rete di speranza, dignità e
rinascita.