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L’ARCIVESCOVO ANGELO SCOLA HA INCONTRATO LA NOSTRA COMUNITÀ “SPIRITO SANTO”

La parola «osmosi» viene ripetuta spesso dal cardinale Angelo Scola. Intende indicare qualcosa di più di testimonianza, termine talmente tanto usato da essere “logoro”. È quel processo spontaneo attraverso il quale una “comunità educante” trasmette i propri valori ai più giovani. Con l’esempio dell’amicizia in Cristo dei suoi membri. Con la vita. È il metodo suggerito da Scola per accompagnare i ragazzi «in un mondo scheggiato».

Sulla scia dell’Incontro mondiale delle famiglie del 2012, a Carate abbiamo sperimentato una catechesi che coinvolge i genitori tanto da renderli anche catechisti. A turno raccontano Gesù ai ragazzi, affiancando il catechista tradizionale. È una delle modalità di trasmissione della fede di una comunità che ha scelto di dare unitarietà a tutti i suoi ambiti educativi.

Evitare la delega. Parte da questi elementi l’ampio intervento del cardinale Scola, che approfondisce il tema della “comunità educante”: «La nostra società è frammentata, scheggiata. Manca un principio esistenziale unificante, senza il quale la persona non cresce. Ne deriva che i ragazzi si trovano nella frammentazione: al mattino vanno a scuola, poi vivono un’ora di catechismo, un’ora di strumento musicale, poi lo sport, poi hanno i parenti da andare a trovare, magari anche i genitori separati da alternare…» (segue). Leggi anche gli articoli presenti sul sito della Diocesi di Milano e ascolta l’intervento del Cardinale in video.

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